Cosa sono e come si utilizzano? Lo abbiamo chiesto ad un esperto, Alessandro Conca, kinesiologo e personal trainer.
“Più che un attrezzo sarebbe forse giusto definirla una cultura, perché veramente è un mondo enorme il calisthenics. Ce ne sono almeno due categorie: il calisthenics fitness e il calisthenics sport. Nel calisthenics fitness si dà più importanza alla forza, al numero di esercizi che si possono fare anche con i sovraccarichi, mentre nel calisthenics sport ci si riferisce più alle skils, ovvero a delle posizioni particolarmente difficili da tenere in cui tendenzialmente ci si cronometra cercando di mantenere la posizione quanto più a lungo possibile”.
Cosa differenzia tecnicamente questi due tipi di calisthenics? “Di fatto davvero pochissimo, entrambi infatti hanno bisogno di pochissime attrezzature ma nel calisthenics fitness c'è bisogno di qualche sovraccarico e di qualche attrezzo in più per potersi allenare alla forza, quindi aumentare la massa muscolare”.
“In sintesi i pilastri del calisthenics fitness sono: i pull up, quindi le trazioni, basta una semplice sbarra per farli o anche i muscle up, anche qui basta una sbarra e magari un elastico per le propedeutiche per imparare a farlo; mentre per il calisthenics sport basta anche semplicemente un palo dove possiamo fare le più disparate posizioni che richiedono grande forza di addome, mobilità e anche condizionamento cardiaco”.
Un consiglio a chi da inesperto si avvicina all'utilizzo di queste attrezzature. Quando e quanto spingere, quali accorgimenti prendere per evitare di farsi del male... “Fondamentale innanzitutto è il riscaldamento, ancora più importante quando ci si allena all'aperto, magari in periodi di freddo, perché le basse temperature che abbiamo in Italia per 6/7 mesi all'anno ci espongono al rischio di infortuni anche gravi, anche quando ci sembra di fare esercizi semplici e alla nostra portata. Quindi io consiglio di spendere sempre almeno 15/20 minuti per riscaldarci, fare esercizi di mobilità per le spalle, il ginocchio, la schiena, un pochino di corsetta per portare in temperatura il corpo e poi possiamo partire con il vero e proprio allenamento. Ricordo anche che quando l'esercizio non è alla nostra portata, abbiamo la possibilità di aiutarci con delle propedeutiche.
Nel crossfit e nel calisthenics si usa il kipping che è la tecnica di aiutarsi con la forza dell'addome o di altre parti del corpo per eseguire un esercizio la cui difficoltà supera le nostre capacità. Ad esempio le trazioni possono essere rese più facili aiutandosi con la spinta delle gambe, questo si fa tantissimo nel crossfit, ed è utile per imparare poi a fare una trazione completa e controllata, raggiungendo anche un numero di ripetizioni elevato senza farsi male, magari per la fretta di raggiungerle”.
E' possibile richiedere l'assistenza di un personal trainer anche per un allenamento in un fit park pubblico? “Assolutamente sì, ci sono tante persone che lo fanno, io stesso alleno anche nei fit park soprattutto nelle belle giornate durante i periodi meno freddi dell'anno, già a partire da marzo, chiamare un personal trainer per aiutarci nel nostro allenamento, può completamente rivoluzionare la nostra esperienza. E' anche abbastanza facile trovarli, cii sono siti web dove troviamo anche esposti tutti i curriculum e le qualifiche dello specialista o possiamo anche recarci in una vera e propria palestra e chiedere magari ad un personal trainer di personalizzarci l'allenamento tra indoor e outdoor con pesistica nella sala attrezzi al chiuso e street workout nei parchi in modo da avere un allenamento a tuttotondo, è un'esperienza gradevole”.